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Diverso da chi? L’anima è la stessa

Unità nella diversità

Cartelloni elaborati dalla classe I C per la campagna

“Diverso da chi?”

 

Elaborati di  gruppi di studenti della classe I C della Scuola Rolandino De’ Passaggeri, Bologna, laboratorio “Lo sguardo dell’altro, l’incontro con l’altro” nell’ambito del Progetto Educalè cofinanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e nell’ambito di “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

Inchiesta urbana: Soli e interconnessi

Inchiesta Urbana: Soli e interconnessi

a cura del gruppo Media allo scoperto di Associazione Youkali in collaborazione con Radio Città Fujiko.

Inchiesta in tre parti nella quale si è voluto indagare il vasto tema della solitudine urbana cercando di capire se sia causa dell’isolamento che crea situazioni di emarginazione o autoemarginazione o se piuttosto sia effetto di un disagio sociale, psicologico e fisico. Ci siamo anche chiesti che legame esista e se esista, tra la solitudine e la violenza, il bullismo dilagante e il fenomeno degli haters digitali.

L’inchiesta è stata trasmessa il 19- 20 e 21 febbraio 2018 su Radio Città Fujiko.

Prima parte: Bruno Mastroianni, filosofo ed esperto di comunicazione; Adriana Velardi, filosofa cognitivista; Pierpaolo Groppoli, penalista.Ascolta cliccando sul link:

Ascolta cliccando sul link:

Inchiesta Urbana: Soli e interconnessi Parte prima

Seconda parte: Matteo Lancini psicologo e psicoterapeuta; Prof. Claudio Marchetti direttore dipartimento Maxillo- Facciale Sant’Orsola; Prof Faccioni Università Primo Levi.
Terza parte: Carlo Salmaso Presidente Cooperativa Sociale Piazza Grande; Pier Luca Santoro esperto di marketing e di comunicazione; Franco Brevini storico della letteratura e scrittore.

Abbiamo tutti lo stesso valore

A chi interssa il colore? Abbiamo tutti lo stesso valore!!!!!

 

Elaborato della classe I A Scuola Rolandino De’ Passaggeri, Bologna, laboratorio “Lo sguardo dell’altro, l’incontro con l’altro” nell’ambito del Progetto Educalè cofinanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e nell’ambito di “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

Le stesse possiblità

Smontiamogli stereotipi 2

Smontiamo gli stereotipi per dare a maschi e femmine le stesse possibilità

Diverso da chi??

 

Elaborato della classe I A della Scuola Rolandino De’ Passaggeri, Bologna, laboratorio “Lo sguardo dell’altro, l’incontro con l’altro” nell’ambito del Progetto Educalè cofinanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e nell’ambito di “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

La violenza domestica in uno spot

La classe III F della Scuola Rolandino dè Passaggeri ha partecipato al laboratorio “Lo sguardo dell’altro l’incontro con l’altro” tenuto da Associazione Youkali e Tavola delle donne nell’ambito del bando “Educalè” del Comune di Bologna  co- finanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e all’interno del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

Ascolta lo spot audio “Violenza Domestica” realizzato dai ragazzi e dalle ragazze della classe

La violenza di genere è un crimine contro i diritti umani: non restare in silenzio denuncia!

Diritto al rispetto

Diverso da chi??

Essere diversi non è un difetto abbiamo tutti diritto allo stesso rispetto!

Dall’articolo 3 della Costituzione all’elaborazione grafica

 

Elaborato della classe I A della Scuola Rolandino De’ Passaggeri, Bologna, laboratorio “Lo sguardo dell’altro, l’incontro con l’altro” nell’ambito del Progetto Educalè cofinanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e nell’ambito di “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

Analizziamo gli spot sessisti

analisi di spot pubblicitari

 

Abbiamo notato che negli spot pubblicitari di diversi decenni (dagli anni ’50 ad oggi, senza sostanziali cambiamenti), solitamente la donna è rappresentata mentre pulisce, lava, stira, mentre generalmente l’uomo guarda la TV e non si interessa della casa.

La donna è rappresentata spesso in modo volgare, svestita, nuda o con abiti succinti per fare da “esca” nei confronti del prodotto soprattutto per prodotti destinati al pubblico maschile.

Quando l’uomo è rappresentato senza maglietta esibisce un fisico muscoloso, prestate. L’accento viene messo sempre sui corpi, sui muscoli anzichè su altre qualità di uomini e donne.

Molte pubblicità si basano su stereotipi per catturare l’attenzione e appoggiano atteggiamenti razzisti nei confronti dell’altro, del diverso.

La pubblicità presenta la famiglia “ideale” composta da mamma, papà e figli, tutti sorridenti e felici. L’ordine è mantenuto dalla mamma che si occupa della casa e i padri vengono dipinti come bravi lavoratori che portano i soldi a casa.

La donna ancor oggi, nelle pubblicità è una figura sottomessa, schiava, che deve soddifsare i desideri dell’uomo. E’ ancora un corpo sfruttato per il piacere maschile.

Riflessioni degli allievi della classe III F Scuola Rolandino De’ Passaggeri, Bologna, laboratorio “Lo sguardo dell’altro, l’incontro con l’altro” nell’ambito del Progetto Educalè cofinanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e nell’ambito di “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

Per la famiglia rock

Per la famiglia rock

Abbiamo giocato a rifare uno spot pubbicitario senza stereotipi.

Sarebbe importante che nelle famiglie le pulizie si facessero insieme, senza caricare tutto sulle spalle delle donne!

Elaborato di un gruppo di studenti della classe  II D della Scuola Rolandino De’ Passaggeri, Bologna, laboratorio “Lo sguardo dell’altro, l’incontro con l’altro” nell’ambito del Progetto Educalè cofinanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e nell’ambito di “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

Tutto è bello se condiviso!

Abbiamo destrutturato un noto spot pubblicitario di un bagnoschiuma che era ambientato in Sicilia e presentava quella regione in modo stereotipato, con i pecorai con la coppola in testa, tutti uomini, pronti a guardare con avidità una donna giovane poco vestita. Abbiamo provato a rovesciare gli stereotipi sulla Sicilia, su quegli uomini dipinti come mossi soltanto da istinti primordiali,  per immaginare un mondo in cui uomini e donne si distribuiscono il lavoro dentro e fuori casa, in cui si riconosce anche alla donna il diritto al riposo dopo le fatiche della giornata e in cui si possono condividere momenti di felicità.

 

Elaborato di un gruppo di  studenti  della classe II D della Scuola Rolandino De’ Passaggeri, Bologna, laboratorio “Lo sguardo dell’altro, l’incontro con l’altro” nell’ambito del Progetto Educalè cofinanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e nell’ambito di “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

Donne al lavoro

Abbiamo provato a rovesciare un noto spot pubblicitario di un silicone nel quale la donna viene usata solo come “esca”, come corpo invitante, nudo, per attrarre l’attenzione dell’uomo: destinatario del prodotto in vendita.

L’azienda e i pubblicitari con loro pensano agli uomini come unici utilizzatori di un silicone, immaginando che le donne difficilmente si occupano di lavori manuali e di aggiustature casalinghe, delegando agli uomini.

Abbiamo immaginato che alcuni uomini non riuscissero a sigillare adeguatamente la doccia e che un’operaia, chiamata a svolgere il lavoro, riuscisse invece a risolvere la situazione.

Per abbattere gli stereotipi sul maschile e sul femminile occorre pensare in modo nuovo!

 

Elaborato di un gruppo di studenti della classe II D Scuola Rolandino De’ Passaggeri, Bologna, laboratorio “Lo sguardo dell’altro, l’incontro con l’altro” nell’ambito del Progetto Educalè cofinanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e nell’ambito di “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.