Articoli

Immagine stereotipi

Immagine significativa sul tema degli stereotipi legati al colore della pelle.

Scelta da Collina Lorenzo, allievo della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

LA CITTÀ DI STEREOTIPILANDIA

Oggi (22/11/3005) ci siamo recati a Stereotipilandia, per intervistare la signora Rosalba e la sua famiglia. Rosalba fa un lavoro considerato, nelle altre città, un lavoro da uomini ovvero l’elettricista, tutte le mattine si sveglia all’alba per arrivare il prima possibile al lavoro e organizzarsi per soddisfare tutti i clienti, a volte le chiamate sono così tante che arriva sempre a casa tardi. Rosalba però è tranquilla perché ad occuparsi di tutte le faccende di casa e dei due figli, c’è suo marito Marco, il quale ha preferito occuparsi della famiglia e lavora qualche ora in un bar, mentre i bambini sono a scuola. A Stereotipilandia molti vivono come Marco e Rosalba, è una città speciale, ogni anno gli abitanti aumentano perché lì possono vivere liberamente facendo il lavoro che amano, senza essere giudicati dagli altri per le loro scelte.

 

di Carlotti Anna, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

LA RAGAZZA CHE SALVÒ IL NATALE: L’incredibile storia di Martina

“Ciao Martina, puoi dirci cos’è e com’è accaduto la vigilia di Natale del 2068?”

“Ciao Giulia. Dunque, mi ricordo di aver fatto questo strano sogno, nel quale un elfo mi ha detto che la slitta di Babbo Natale si era rotta. Poi mi ha teletrasportata al Polo Nord. Mi ha dato dei vestiti da meccanico e io mi sono un po’ lamentata perché pensavo fossero solo da maschio. Alla fine, però, li ho indossati perché era molto più importante riparare la slitta piuttosto che lamentarsi. Insieme agli altri elfi ho riparato la slitta di Babbo Natale.

“Cosa hai imparato da questa esperienza?”

“Be’ ho imparato che l’abito non fa il monaco e infatti oggi, che ho 28 anni, faccio la meccanica e mi piace moltissimo!”

“Che sogno Marti!  A questo punto io direi di salutarci… A presto e grazie per il tuo racconto!”

Questo era il sogno di Martina e noi ci vediamo domani alle 16:30 per un altro “episodio” de: “I racconti di tutti”.

 

di Cappelluzzo Viola, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

 

Disegno sugli stereotipi di genere

disegno di Ballotta Noemi, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

BAMBINA IN PIAZZA.

A Treviso, una bambina di 10 anni racconta le cose più malefiche che potessero fare in passato. Il perché ci è ancora sconosciuto, ma si pensa che sia per spiegare che non bisogna fare critiche senza conoscere la persona (stereotipi).

Le sue parole: “Sapete che le persone in passato, nel medioevo, se avevano i capelli rossi venivano bruciate? Sicuramente non saprete neanche il perché, eccolo: pensavano fossero streghe o stregoni.” Erano proprio senza cervello, come potevano fare una cosa del genere?

“Esistevano cose da femmina e cose da maschio
FEMMINE: danza(sport), lavare o badare ai figli(lavoro), capelli lunghi e vestiti con gonna(abbigliamento), bambole(gioco)…
MASCHI: calcio(sport), andare i fabbrica(lavoro),capelli corti e pantaloni (abbigliamento), pirati(gioco)… “
Perché facevano queste distinzioni?

“Le persone che amavano una persona dello stesso sesso non poteva né sposarsi ne dirlo a nessuno, sapete perché? perché sennò venivano uccise” Erano proprio ignoranti non credete?

QUESTA BAMBINA E QUESTO ARTICOLO VOGLIONO SOTTOLINEARE CHE SIAMO FORTUNATI AD ESSERE NATI NEL 3099 perché ORA L’AMORE TRA DUE PERSONE DELLO STESSO SESSO NON È VIETAT0, NON CI SONO DISTINZIONI E SI È LIBERI DI ESSERE COME SI VUOLE.
!!! IMPEGNATEVI SEMPRE AD APPREZZARE GLI ALTRI !!!

di Amatiello Lucia, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

 

L’UMANITÀ SOGNA UN MONDO SENZA STEREOTIPI

Le persone sognano un mondo senza stereotipi da molto tempo. In America, nel 1800, gli uomini bianchi schiavizzavano le persone di colore per farle lavorare nei campi di cotone, molta gente si oppose, tra cui il presidente Abramo Lincoln, noto presidente degli Stati Uniti d’America. Mi sono sempre chiesta “Perché gli stereotipi esistono?”, “A che cosa servono?”, “Che vantaggio ci danno?”. Ne esistono vari tipi di stereotipi, alcuni più pesanti e altri più leggeri, per esempio “Perché alle femmine deve per forza piacere il rosa?”.

Una volta una mia amica mi ha raccontato che a scuola una sua compagna di classe le aveva urlato “Ti uccido!” solo perché la mia amica aveva preso un bel voto mentre la sua compagna no.

Per questo bisogna lottare per un mondo migliore, in modo che le generazioni future non crescano in mezzo all’ odio e alla violenza.

di Allori Arianna, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.