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I colori del coraggio

Un gruppo di gatti bianch randagi si aggirava per i quartieri di una città seminando paura e discordia. Si credevano i gatti più belli e più forti dell’intera città e, per queste ragioni, disprezzavano e aggredivano i gatti di colore diverso dal loro.

“Stupidi e orrendi gatti colorati!” Dissero i gatti bianchi “siamo più forti e più belli di voi, quidni ci dovete rispettare dandoci tutto il vostro cibo!” dissero i gatti bianchi ai gatti colorati.

“Ma noi siamo poveri, le nostre famiglie hanno fame e non riusciremo a sopravvivere” dissero allora i gatti colorati.

“Non ci interessa quell che dite! Se non rispettate le regole pagherete le conseguenze” esclamarono i gatti bianchi.

Un gatto colorato disse al gruppo “dobbiamo fare qualcosa, non ci nasconderemo come abbiamo fatto fino ad ora!”

“Che dobbiamo fare?”domandarono gli altri gatti colorati.

“Ci dobbiamo ribellare” riprese il gatto coraggioso.

“I gatti colorati si fecero tutti coraggio e si ribellarono unitamente, non usarono la forza ma l’astuzia. Prepararono delle scatole piene di vernice colorata e, quando i gatti bianchi le aprirono, pensando di trovare cibo, si imbrattarono di vernice.

I gatti bianchi diventarono multicolore e compresero presto che il colore non può essere motivo di esercitare potere sulgi altri.

Elaborato di  Janpietro,  allievo della classe I F Scuola Rolandino De’ Passaggeri, Bologna, laboratorio “Lo sguardo dell’altro, l’incontro con l’altro” nell’ambito del Progetto Educalè cofinanziato con i fondi della Legge Regionale 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e nell’ambito di “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

Spot e interviste audio della I B Guinizelli Carracci per “Diverso da chi?”

Tra i risultati del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” realizzato da Associazione Youkali e Tavola delle donne con il sostegno di Regione Emilia Romagna prodotti audio realizzati dalle classi coinvolte nel corso del 2017

Ascolta le interviste e gli spot cliccando sui link

Interviste della Classe I B Guinizelli Carracci “Robe da maschi e robe da femmine”prima parte

Interviste della Classe I B Guinizelli Carracci “Robe da maschi e robe da femmine”seconda parte

 

Diverso da chi? I nostri sloogan

Diverso da chi?

Disabilità

“Scemo” “Non vali niente”

Basta discriminazioni: siamo tutti uguali nonostante le differenze”

(Luca P., Bianca, Anna Laura, Luca L. allievi della classe I F Scuola Rolandino)

Diverso da chi?

Nel mondo siamo tutti diversi, come in un pianoforte ci sono tasti bianchi e neri, ma se li suoniamo tutti insieme, formiamo una melodia bellissima.

(Erin,  allievo della I F Scuola Rolandino)

Diverso da chi?

viva l’uguaglianza

L’amicizia non ha un colore

(Gruppo allievi I F Scuola Rolandino)

Diverso da chi?

ricchi e poveri sono di specie diverse?

No!

Tutti dobbiamo avere le stesse possibilità

(Pietro, Lucia, Antonio allievi della I F Scuola Rolandino)

 

Forza e debolezza il sesso non c’entra

Siamo partiti analizzando le pubblicità sui giornali e le riviste. Abbiamo pensato che occorra rovesciare lo stereotipo che vede le donne associate alla debolezza e l’uomo alla forza.

Possono esserci uomini che piangono, che fanno il bucato, che leggono poesie e donne forti, che fanno lavori pesanti, che sanno guidare un’azienda.

La forza e la debolezza non sono questioni legate al sesso.

 

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Ribaltiamo gli stereotipi

I Bulli? se ti prendono in giro non sono tuoi amici

se ti picchia non ti ama

se ti picchia non ti ama

 

Cartelloni realizzati dalla II C delle Scuole Gandino per ragionare sul possibile rovesciamento degli stereotipi di genere

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Comunicazione pubblicitaria

Analizzando la pubblicità

 

Abbiamo constatato come nelle pubblicità si punti l’attenzione più sull’immagine femminile o maschile che sul prodotto. I corpi belli, atletici, attraenti, spesso poco vestiti, devono catalizzare l’attenzione e far pensare al prodotto non per le sue caratteristiche intrinseche, ma per l’impressione suscitata nello spettatore dai corpi nudi/semi nudi.

Le bambine vengono destinate sin da piccole a svolgere lavori domestici regalando loro giochi come aspirapolveri giocattolo, piccole lavatrici, forni ecc…

Le donne appaiono sempre sottomesse all’uomo.

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

LA DONNA CONQUISTA I SUOI DIRITTI

Martedì scorso, il 28 gennaio 2050, si è tenuta a Berlino l’ultima riunione tra i rappresentanti di ciascuno stato del mondo per parlare del progetto “Parità di genere tra donne e uomini”, con la quale si è stabilita la parità di sessi tra uomini e donne, in qualsiasi ambito: sociale, lavorativo, politico.

In Italia, la presidente della Camera dei deputati Giovanna Bianchi e quella del senato Mariangela Rossi, hanno accordato con la decisione presa dal Consiglio. Adesso, finalmente, noi donne non avremo stipendi ridotti, potremo guidare e votare in tutti i Paesi del mondo e non verremo penalizzate con la gravidanza. Ma soprattutto, la presidente della Repubblica Sergia Mattarello, ieri ha firmato una legge che cambierà la storia della donna, iniziata da quando Dio prese una costola da Adamo per creare Eva: prima l’uomo e poi la donna …

La legge è la seguente: “Legge n. 13 del 29/01/2050. Articolo 1. Ogni uomo e ogni donna legati da un atto di matrimonio dovranno dividersi i lavori casa – lavoro. Sia l’uomo e la donna dovranno avere uno stesso numero preciso e stabilito di ore di lavoro a casa e uno stesso numero preciso e stabilito di ore di lavoro al lavoro (nel luogo di lavoro dove si svolgono le ore lavorative giornaliere)”.

Capito amiche donne? Quando vostro marito sarà in ufficio voi dovrete cucinare, ma quando sarete voi in ufficio, al rientro a casa non dovrete preoccuparvi né della polvere, né del bucato da lavare e da stirare, né del disordine, perché avrà pensato a tutto vostro marito!

Quindi, care donne, noi siamo forti, combattive, testarde, ma alla fine riusciamo sempre a vincere e a dimostrare di essere superiori e che noi donne corriamo come vere donne, veloci, con astuzia e combattività, fino ad ottenere i nostri diritti, quelli che ci spettano, quelli che ci meritiamo.

I.C. 17 Bologna (scuola Gandino)

Classe 3C

A. G.

Progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” di Ass. Youkali e Tavola delle donne, cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

IL NUOVO MONDO SEDE DELLA REPUBBLICA 27 MARZO 2100

Cara Umanità, siamo ormai nel 2100 e le cose stanno cambiando radicalmente.

Io, Rusell Tuni, vi scrivo  dalla “SALA DELLE SCELTE” di New York, dove da qualche anno si riuniscono tutti i politici per risolvere i problemi e modificare o emanare nuove leggi.

E’ stata appena votata la scelta di eleggere la prima presidentessa, Matteina Carli , che governi l’Italia e che cerchi di attenuare o addirittura eliminare le discriminazioni verso le donne.

Secondo la presidentessa, come per tutte le donne, loro non sono diverse dagli uomini , anzi in alcuni momenti possono essere per certi aspetti migliori di loro.

Sicuramente gli uomini sono molto bravi nel lavoro , ma le donne fanno anche lavori molto faticosi e nonostante questo sono considerate inferiori.

In questi ultimi mesi però sono state fatte azioni molto importanti a favore delle donne: nel 2050 esse, stanche di essere giudicate inferiori e di faticare ogni giorno, decisero  di fare una battaglia contro gli uomini; con armi e forconi si recarono davanti al palazzo del presidente, Carletto Marini, dicendogli che se non avesse fatto qualcosa a loro favore, esse lo avrebbero ucciso e avrebbero distrutto il genere del “maschio”.

Intimorito , decise di farle entrare nella residenza e insieme firmarono una legge: qualsiasi uomo attribuisce termini spregevoli o fa violenza sulle  donne, oppure non svolge i lavori domestici viene punito con  un esilio immediato dallo Stato in cui si trova e se si oppone  anche un arresto.

Questa legge non portò inizialmente all’ uguaglianza tra sessi ma sicuramente si fece giustizia verso chi fece azioni vietate  o chi non fece il proprio dovere.

Nelle case e in tutti i luoghi di lavoro, gli uomini e le donne sono uguali; infatti oggi la donna può svolgere lavori di qualsiasi tipo senza essere giudicata o senza vergognarsene e l’ uomo deve svolgere i lavori domestici quanto la donna.

Un altro aspetto positivo fu dal  2067 l ‘assunzione  dei robot nel mondo.  Essi sono molto efficaci poiché in casa e nel lavoro aiutano uomini e donne in caso di stanchezza, di fatica e di difficoltà ma ognuno sicuramente deve fare il suo dovere.

Ma ora, cari lettori, dopo quello che vi ho detto cosa ne pensate?

Io sicuramente credo e spero che questi cambiamenti portino ad un fine positivo e che queste nuove regole vengano adottate nel futuro.

Secondo voi è giusto tutto questo ? Vi lascio con questi interrogativi e spero la prossima volta di avere delle risposte . Per ora è tutto .

Buona Giornata

Rusell Tuni

(Elaborato dello studente S. M. della III C della Scuola Secondaria di I Grado Gandino di Bologna nell’ambito del laboratorio “Robe da maschi e robe da femmine” del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” realizzato da Ass. Youkali e Tavola delle donne con il contributo di Regione Emilia Romagna, annualità 2017)

Diverso da chi?

Al via oggi la campagna di crowdfunding per regalare alle Scuole secondarie di I e II grado di Bologna e Provincia 6 laboratori per Imparare le differenze e Smascherare gli stereotipi di genere.

Donare è facile su piattaforma Produzioni dal Basso. Vai al link https://www.produzionidalbasso.com/project/diverso-da-chi/

attraverso il bottone “partecipa” puoi fare una libera donazione oppure scegliere una delle ricompense che abbiamo pensato per te.

Utilizzeremo le donazioni raccolte per regalare alle classi che ci contattano un laboratorio del valore di 550 € ciascuno che verrà tenuto da personale qualificato e specializzato nella tematica.

Già dal 2016 portiamo avanti corsi di formazione per migliorare la qualità dell’apprendimento affinché possano entrare nelle scuole donne e uomini con lauree umanistiche alle spalle, capaci di offrire ai ragazzi che incontreranno nelle classi, strumenti per pensare ai temi specifici degli stereotipi di genere, del rapporto con l’altro o del conflitto, insieme a strumenti per elaborare questi temi off e on line attraverso video, testi, documentari radiofonici e rappresentazioni teatrali.

Non lasciamo al caso il futuro: le parole sono importanti, diamo gli strumenti ai tuoi figli affinché  trovino le parole giuste per parlare le differenze e agire empaticamente.

“Chi parla male, pensa male e vive male.” (Nanni Moretti)

 

SOSTIENI “DIVERSO DA CHI?”

[youtube url=”https://youtu.be/hNyxoTxTxOw” autoplay=”no”]

Ogni 550 € raccolte corrispondono a un laboratorio di 8 ore regalato a una classe.

Se supereremo il budget richiesto, realizzeremo altri laboratori in classi e in centri giovanili del territorio perché è urgente accompagnare più ragazze e ragazzi possibile ad imparare le differenze e smascherare gli stereotipi di genere.

Fai la differenza, dona ora!

Puoi donare con sistema Pay pal oppure con la tua carta di credito  o prepagata o ancora fare un bonifico tramite Lemonway: questi sistemi, insieme a Produzioni Dal Basso, faranno da garanti perchè le donazioni vengano utilizzate per realizzare il progetto.

Al termine della campagna riceverai aggiornamenti su tutto quello che riusciremo a fare grazie al tuo sostegno.

XY, sulla paternità e altri discorsi. Intervista audio

Simona Sagone ha intervistato per Media allo scoperto i drammaturghi di XY spettacolo che ha debuttato a Bologna al Teatro delle Moline nel mese di marzo 2017 nato da un progetto di Emiliano Brioschi.
XY è composto da tre monologhi scritti da Renata Ciaravino (Buddy Love), Giuseppe Massa (Valentina) e Cristian Ceresoli (La pratica del dolore).
Lo spettacolo propone tre prospettive maschili sul tema dell’essere padri.
Buon ascolto

Per una critica dello spettacolo è possibile leggere l’articolo di Simona Sagone pubblicato sul Blog di radio Città Fujiko Recensione spettacolo