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Ribaltiamo gli stereotipi

I Bulli? se ti prendono in giro non sono tuoi amici

se ti picchia non ti ama

se ti picchia non ti ama

 

Cartelloni realizzati dalla II C delle Scuole Gandino per ragionare sul possibile rovesciamento degli stereotipi di genere

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Lo stupro

Lo stupro

Le ragazze non sono libere

Abbiamo riflettuto sul tema degli stupri dopo le serate in discoteca.

Abbiamo ragionato sui dati che segnalano come le violenze sulle donne sono per la maggior parte agite da parte di fidanzati, mariti, ex e non da parte di sconosciuti.

Le donne spesso vengono trattate come oggetti anzichè come esseri umani.

 

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la  campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Diverso da chi? Nessuno è uguale

Tutti siamo diversi, nessuno è uguale. Questo lo possiamo capire anche da come ci vestiamo o come ci comportiamo.

Prendiamo le diversità tra una donna e un uomo.

Le donne, ad esempio, tradizionalmente, puliscono, stirano, cucinano e fanno i lavori domestici, mentre gli uomini lavorano nei cantieri, nei campi e fanno lavori che si pensa che le donne non abbiano la forza di fare.

Alcune persone non hanno capito che le donne possono fare ciò che vogliono, e non è questione di forza fisica, ma di carattere.

Il fatto che le donne debbano fare i lavori domestici, che nello sport non siano brave, o adatte a certi lavori, sono degli stereotipi che si sono cementati col tempo nel pensiero della gente.

La speranza è l’ultima a morire e infatti abbiamo fatto molti progressi anche nel nostro Paese, come ad esempio qualche anno fa è andata nello spazio la prima astronauta italiana.

Le donne devono combattere ancora, ma sono forti e questa lotta un giorno giungerà alla fine e speriamo che i risultati si notino e che la battaglia che le donne hanno fatto rimanga impressa nella memoria.

Qualche giorno fa c’è arrivata una testimonianza di una giovane sposata con un ragazzo conosciuto al liceo…  ve la riportiamo come ci è giunta.

“Io e Francesco ci siamo conosciuti al liceo ed è stato amore a prima vista, o almeno così mi fece credere. Ci sposammo e da quel momento cominciò ad essere violento. Quando  stavo per uscire con le amiche mio marito mi guardava la scollatura e mi dava uno schiaffo ordinandomi di cambiarmi. Mi diceva “sei brutta, stai male vestita così”.

Le violenze non finirono mai, anzi peggiorarono sempre più.

Un giorno, dopo essere stata minacciata di morte, mi sono decisa a raccontare tutto. Non potevo più tacere.”

 

Elaborato di Allieve e Allievi della classe III C della Scuola Secondaria di I grado Gandino di Bologna.

Campagna “Diverso da chi?” all’interno del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto da Regione Emilia Romagna annualità 2017.

Le differenze dei singoli nel mondo

Caso Rhoingya

Jaffar- 13 anni- Nord Birmania- Villaggio Rhoingya

E’ successo proprio ieri, io e la mia famiglia, abbiamo abbandonato il nostro villaggio come pochi altri superstiti del genocidio commesso dall’esercito nazionale birmano da cui invece dovremmo sentirci protetti indipendentemente dalle nostre origini e culture.

Ora siamo in viaggio verso il Bangladesh, stiamo attraversando situazioni ambientali e climatiche difficili per raggiungere lanostra destinazione: un luogo in cui non ci siano discriminazioni, in attesa che in Birmania torni la tranquillità.

In mezzo a tutto ciò, la nostra presidentessa Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, non è intervenuta minimamente per fermare le violenze.

Manca poco all’arrivo.

Speriamo che i capi di stato prendano provvedimento per evitare che questa discriminazione verso il nostro popolo continui.

La diversità è una cosa bella del mondo, non deve trasformarsi in disprezzo o discriminazione.

Elaborato di allievi della classe III C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna.

Campagna “Diverso da chi?” nll’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Perchè si è diversi? Campagna “Diverso da chi?”

Le persone vengono trattate in modi diversi per via della pelle o della religione.

E voi che ne pensate?
Pensate che ci siano ancora discriminazioni?

Mentre sto scrivendo quest testo devo per forza ammettere che la questione delle discriminazioni in alcuni paesi non è affatto risolta.

La diversità non vuol dire solo queste cose, anzi ha anche dei lati positivi:

  • Avere idee diverse
  • Essere unici in quello che si fa
  • Fare le cose diverse da un altro
  • Essere intelligenti ed essere stupidi e nel mondo servono sia le persone intelligenti che quelle stupide ecc….

Sta a voi giudicare.

Per esempio:

un bianco insulta un nero “sporco negro”, grida. Il nero china la testa, non ascolta l’offesa. Può essere che il nero sia molto più intelligente del bianco. Semplicemente non raccoglie la provocazione.

In questo caso la diversità è considerata sia come una cosa negativa, sia come un qualcosa di positivo.

E’ negativo quando il diverso viene offeso, umiliato, ucciso per la sua diversità; è positivo quando la diversità diventa una qualità, un valore.

 

A.L. Allievo della classe III C della scuola Secondaria di I grado Gandino di Bologna.

Testo composto per la Campagna “Diverso da chi?” all’interno del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Annualità 2017

 

 

Diverso da chi?

Al via oggi la campagna di crowdfunding per regalare alle Scuole secondarie di I e II grado di Bologna e Provincia 6 laboratori per Imparare le differenze e Smascherare gli stereotipi di genere.

Donare è facile su piattaforma Produzioni dal Basso. Vai al link https://www.produzionidalbasso.com/project/diverso-da-chi/

attraverso il bottone “partecipa” puoi fare una libera donazione oppure scegliere una delle ricompense che abbiamo pensato per te.

Utilizzeremo le donazioni raccolte per regalare alle classi che ci contattano un laboratorio del valore di 550 € ciascuno che verrà tenuto da personale qualificato e specializzato nella tematica.

Già dal 2016 portiamo avanti corsi di formazione per migliorare la qualità dell’apprendimento affinché possano entrare nelle scuole donne e uomini con lauree umanistiche alle spalle, capaci di offrire ai ragazzi che incontreranno nelle classi, strumenti per pensare ai temi specifici degli stereotipi di genere, del rapporto con l’altro o del conflitto, insieme a strumenti per elaborare questi temi off e on line attraverso video, testi, documentari radiofonici e rappresentazioni teatrali.

Non lasciamo al caso il futuro: le parole sono importanti, diamo gli strumenti ai tuoi figli affinché  trovino le parole giuste per parlare le differenze e agire empaticamente.

“Chi parla male, pensa male e vive male.” (Nanni Moretti)

 

SOSTIENI “DIVERSO DA CHI?”

[youtube url=”https://youtu.be/hNyxoTxTxOw” autoplay=”no”]

Ogni 550 € raccolte corrispondono a un laboratorio di 8 ore regalato a una classe.

Se supereremo il budget richiesto, realizzeremo altri laboratori in classi e in centri giovanili del territorio perché è urgente accompagnare più ragazze e ragazzi possibile ad imparare le differenze e smascherare gli stereotipi di genere.

Fai la differenza, dona ora!

Puoi donare con sistema Pay pal oppure con la tua carta di credito  o prepagata o ancora fare un bonifico tramite Lemonway: questi sistemi, insieme a Produzioni Dal Basso, faranno da garanti perchè le donazioni vengano utilizzate per realizzare il progetto.

Al termine della campagna riceverai aggiornamenti su tutto quello che riusciremo a fare grazie al tuo sostegno.