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È possibile avere una casa per tutti e tutte a Bologna?

È possibile avere una casa per tutti e tutte a Bologna?“. È una domanda sempre più ricorrente, ma è anche il titolo dell’inchiesta urbana a puntate  trasmessa il 16, 17 e 18 maggio su Radio Città Fujiko e ora disponibile sul nostro sito.
Si tratta del lavoro di “Media allo Scoperto“, il gruppo composto dalle e dai partecipanti al corso di giornalismo radiofonico organizzato da Radio Città Fujiko e Associazione Culturale Youkali APS
Nell’inchiesta urbana un focus su uno dei problemi mai risolti della nostra città con interviste ad esponenti di associazioni, istituzioni, sindacati e movimenti.

Disagio abitativo: l’inchiesta urbana di Media allo Scoperto

L’inchiesta urbana “È possibile avere una casa per tutti e tutte a Bologna?” si articola in tre puntate che trovate linkate qui sotto.
Nella prima puntata  troverete interviste a Ilaria Avoni, vipresidente della cooperativa Piazza Grande, Federica Toscano, referente del progetto Nausicaa e Victor Orobosa, cittadina di origine nigeriana inserita in progetto di accoglienza Cas.

Nella seconda puntata potrete ascoltare le interviste a Giulia Stringhini di Asia Usb, Emily Marion Clancy, vicesindaca del Comune di Bologna con delega a Casa, Emergenza abitativa e Abitare collaborativo e cooperativo e Rosalia del Vecchio, avvocata delegata e consulente Uppi.
Infine nella terza puntata, in onda il 18 maggio, ascolteremo le parole di Marcello Marano, presidente del Circolo Guernelli, , Angelo Tognazzi coordinatore della struttura di pronta accoglienza  di Cooperativa Dolce e Sara Gainsforth autrice di “Airbnb città merce”.

Ascolta l’inchiesta:

Narrazioni in pandemia

L’Associazione Culturale Youkali APS ha realizzato due podcast per il progetto  “Album di famiglie” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna dedicati a narrazioni della vita in pandemia all’interno del Quartiere Porto- Saragozza scritti da abitanti del Quartiere su nostra sollecitazione.

Le audio narrazioni sono state realizzate da Simona Sagone, voce recitante e ideatrice del progetto, con il montaggio di  Sonny Menegatti. I podcast sono andati in onda su Radio Città Fujiko sui 103.1 FM e ora sono disponibili su mixcloud ai seguenti lunk


– “Odissea senza spazio” di Alain Leverrier
(durata 1 ora e 12 minuti)



“2020 anno della Pandemia” di Nadia Gherardi e “Pandemia e solitudine” di Gisella Arlotti
(durata 23 minuti)

Le chiavi e la posta

Sono stremato dal peso dello zaino quando arrivo davanti al cancello ma le chiavi sono nella tasca più profonda dei pantaloni; faccio uno sforzo enorme per prenderle e, quando porto a termine la mia impresa, mi accorgo che il cancello era aperto.

Colmo di rabbia, oltrepasso il portone e subito noto che nella bacheca è appeso il solito mazzo di chiavi che nessuno si prende mai la briga di portare via, mi viene voglia di buttarle nel piccolo cestino vicino all’ascensore ma resisto a questa malvagia tentazione. Subito dopo il mio sguardo si sposta sulle buchette della posta, sono tutte piene di riviste, giornali e bollette.

Poi noto che solo la nostra è priva di quelle scartoffie, allora preso dall’impulso di fare un dispetto afferro tutti quei pezzi di carta inutili e li metto in altre buchette scombinando tutto il lavoro del postino e dei ragazzi che distribuiscono materiale pubblicitario.

Orgoglioso dell’atto che avevo appena compiuto, salgo le scale in tutta fretta ma, sulla soglia di casa, noto di aver commesso un errore madornale: avevo di nuovo riposto le chiavi nella tasca profonda dei pantaloni!

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”
Flavio Frattaruolo III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

Come una cuccia

Casa mia
Quando si entra dalla porta, a destra c’è la cucina con un tavolo al centro, la stanza è piccola ma c’è tutto l’essenziale. A sinistra c’è il corridoio e dritto davanti c’è il salotto con un terrazzo.

Il tappeto del salotto puzza di pipì di cane. Il corridoio ha una porta sulla destra, aprendola si entra nella camera da letto di mia sorella, che ha un arredamento che personalmente a me non piace: è tutto arancione.

Proseguendo a sinistra lungo il corridoio c’è un mobile con tanti libri. Ancora più avanti, a destra, c’è la mia stanza da letto, di fronte alla quale c’è un bagno che di solito usiamo io e mia sorella perché i miei genitori hanno una camera con un piccolo bagno tutto loro.

La casa è sempre piena di odori, che siano buoni o cattivi, per esempio profumo di ragù o puzza di pipì di cane. La cosa più presente in tutto l’appartamento sono le cucce: il nostro cane ne ha una in ogni stanza.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Luca Diolaiti III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

Calimero e il terremoto

Arrivata nel mio condominio devo salire quattro piani di scale a piedi perché non c’è l’ascensore e, arrivata in cima, ho il fiatone come sempre.

Fuori dalla porta del mio appartamento c’è un adesivo ironico
con scritto “attenti al gatto”. Appena entro, Calimero, il mio gatto, mi viene incontro e si struscia sulle mie gambe per salutarmi.

Quando alzo la testa vedo un lungo corridoio arancione con un dipinto, fatto da mio zio, appeso alla parete; si sente un leggero odore di chiuso.
La prima porta a destra è della camera dei miei genitori con le pareti dipinte di blu. Entrandovi vedo mio padre che schiaccia un pisolino sul letto, dopo essere tornato dal lavoro.

Più avanti, sempre sulla destra, c’è il bagno, lungo e stretto, con mattonelle grigio-mare e lucide. Calimero arriva, si fionda nella vasca e inizia a miagolare perché vuole che gli apra l’acqua per bere. Ancora avanti sulla destra c’è un grande salotto collegato alla cucina, un po’ stretta: entrambe le stanze sono dipinte di arancione.

Mi sporgo e noto mia mamma che cucina la cena. In fondo al corridoio c’è lo sgabuzzino dove teniamo le scorte del cibo e vari oggetti. In fondo al corridoio sulla sinistra c’è la camera, mia e di mia sorella, con le pareti viola, molto larga ma occupata quasi tutta da un armadio bianco ad ante scorrevoli.
Quando entro sembra vuota ma, poco dopo, noto mia sorella sul suo letto che gioca con il tablet.
Dalla mia camera si sente quasi sempre il rumore dei vicini che urlano o giocano ai videogiochi con gli amici. Oggi sono più rumorosi del solito. Mi piacerebbe avere una casa meno colorata e più moderna, ma è comunque molto confortevole e va bene anche così! Mi sdraio sul letto e inizio
a guardare il telefono, poi tutto comincia a tremare: è un forte terremoto che sta colpendo tutta Bologna, compresa la mia casa.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Sofia Valentini III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

UNA CASA PERFETTA PER FARE TUTTO QUELLO CHE SI VUOLE INSIEME ALLE PERSONE CHE AMI

In via Stalingrado, proprio davanti ad un grande supermercato, si trova un grande palazzo di colore arancione scuro. In questo condominio si trova la mia casa. Per entrare devo aprire il portone, che si schiude con un giro di chiave e tirando leggermente la maniglia verso di me.

Entrata, prendo l’ascensore di colore rosso scuro, all’interno è tutto colorato di giallo banana, a parte i manici per appoggiarsi che sono blu argenteo. Dentro l’ascensore c’è uno specchio abbastanza grande dove di solito mi guardo per sistemarmi i capelli o mettermi il lucidalabbra, ma devo fare in fretta perché il tempo che mi occorre per arrivare al piano desiderato è poco. Per salire e scendere ai piani si possono usare le scale, che vanno bene per per chi è molto sportivo, invece, per chi è sfaticato come me, per fortuna esiste l’ascensore.

Arrivata al piano del mio appartamento entro in casa e apro la porta facendo fare tre giri alla chiave. Ogni volta, entrata in casa, sento l’odore di cibo preparato dai miei genitori, così mi fiondo subito in cucina e lì rimango per tutto il resto della giornata, prima seduta a tavola a mangiare e poi sdraiata davanti alla tv a guardare kdrama o ascolatare musica kpop.

Non è un caso se la mia camera, tutta di colore bianco, è tappezzata di poster dei miei gruppi kpop preferiti.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Angela Delos Reyes III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

 

Un Condominio Sperduto in Via Bentivogli

In Via Bentivogli si trova un condominio coperto per la maggior parte da alberi che d’estate sono meravigliosi ma d’inverno sono tutti rinsecchiti.
Il muro esterno del palazzo è ruvido come la carta vetrata ed è di un bianco panna.
Il portone vecchio scricchiola e si apre a fatica. Davanti al portone c’è un parcheggio che puzza di benzina.
Se non si hanno le chiavi bisogna suonare il campanello che fa un rumore assordante.
Quando si entra, a destra si hanno le buchette della posta su cui una volta ricordo di aver sbattuto la testa, che male!
L’odore di ragù che sale nelle narici è buonissimo. L’ascensore vecchio e claustrofobico puzza terribilmente di fumo ed è tutto graffiato. Ha dei pulsanti enormi che si illuminano quando pigiati.
Se l’ascensore è occupato, cosa molto frequente, devo prendere le scale. Grazie al cielo abito solo al secondo piano!
Quando si salgono le scale si sente tutto quello che fanno i vicini: la sera, quelli sotto di noi guardano “Reazione a Catena” ad un volume spropositato e di domenica, quando gioca il Bologna, cantano i cori a squarciagola.
Si arriva al secondo piano dove la vista del muro rovinato precede la porta decorata con una bella ghirlanda natalizia.
Il portone, difettoso, ha bisogno di essere tirato mentre si gira le chiave, per poterlo aprire.
Appena torno a casa ad accogliermi c’è mia sorella che è sempre al telefono col suo ragazzo.
“AAMOREEEEE” ed io puntualmente chiudo la porta della cucina per poter mangiare in santa pace.
La mia giornata si alterna fra le urla di mia sorella, i compiti e gli urli dei vicini. E si stupiscono se poi mi arrabbio facilmente.
Quando torna papà devo aver già finito i compiti e, verso le sette, mi metto ad apparecchiare.
La cena è sempre così: io e papà che raccontiamo la nostra giornata e mia sorella al telefono a guardare Instagram.
Prima di andare a dormire preparo lo zaino e, finalmente, mi infilo sotto le lenzuola pulite e metto fine a questa sfiancante giornata.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Federica Tassi III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

CASA MIA

Appena entro sento un buon profumo di lavanda e il calore dei termosifoni accesi che mi riscalda.

Davanti alla porta d’ingresso c’è la sala da pranzo con la TV, il divano e un grande tavolo di vetro; a destra, invece, c’è la cucina, che è molto piccola.

Alla mia sinistra c’è un corridoio stretto con davanti il bagno, a destra camera mia e di mio fratello, a sinistra la camera dei miei genitori.

In ogni stanza c’è, come minimo, una grande finestra con i vetri molto doppi che attutiscono i rumori. Nonostante ciò, spesso la notte si sente un cane che abbaia, probabilmente perché viene lasciato solo, e quindi ogni tanto faccio fatica a dormire.
I nostri vicini lavorano in edicola e spesso vengono a trovarci per regalare qualche rivista a me e a mio fratello.

Ultimamente, mi sono accorta che durante i giorni festivi, quando invitiamo i nostri parenti a casa, l’ambiente si modifica: decoriamo tutta casa, apparecchiamo la tavola elegantemente e puliamo praticamente ovunque! Quasi non sembra più casa nostra!
La mia è una casa piccolina, ma per me è molto accogliente e confortevole.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Elena Quiros III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

Sento

Si entra da una porta di legno, che qualche volta scricchiola.

La prima cosa che si vede è un mobiletto con un vasetto pieno di centesimi sopra.
Sento il rumore della porta che si chiude, sento l’odore dei miei cani.
Noto il contrasto tra caldo e freddo che c’è tra il pianerottolo del condominio e il mio appartamento: a casa mia fa molto più caldo!
Sento l’odore del cibo che prepara mia madre, il rumore dell’acqua che bolle e delle pentole che sbattono sui fornelli.
Sento il vento, che arriva dalla porta finestra aperta della sala, sfiorarmi i capelli e mi passa vicino l’orecchio come se mi sussurrasse qualcosa, il silenzio.
Sento il rumore delle ciotole dei miei cani che strisciando sul pavimento creano frastuono.
Sento il rumore dei piatti di ceramica che sbattono sul tavolo di vetro.
Finito di mangiare mi siedo sulla poltrona di fronte alla tv per guardare i miei programmi preferiti. Prendo in mano il telecomando, è leggermente freddo.
La tv si accende e posso trascorrere un’ora di assoluto relax.
Più tardi, il dovere mi chiama e mi metto seduta alla scrivania per fare i miei compiti.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”
Morgana Canevazzi III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

La mia casa a Natale

Un giorno come tanti.

Per entrare nella mia casa si deve percorrere una stradina grigia a un angolo di via San Donato, bisogna riuscire ad aprire la porta di un cancello mezza distrutta dal terremoto, percorrere un bel giardino che, tra diversi alberi, ha pure una palma che a dicembre viene addobbata di luci natalizie; bisogna aprire una doppia porta gialla, cercare di non scivolare sulle scale appena pulite e, infine, aprire il portone quasi blindato del mio appartamento. Appena lo apri, sei avvolto da un odore di cavoli che mio fratello sta già mangiando seduto al tavolo in cucina.

Subito si nota l’albero di Natale altissimo con accecanti luci bianche e il quadro di un clown che da piccolo mi faceva paura.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Riccardo Marchesini III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale