In giro per Bologna

Quando ero piccola mio zio mi raccontò un’ esperienza di discriminazione successa davanti i suoi occhi.
Tutto iniziò dopo una deliziosa cena. Decisero quindi di andare a fare una passeggiata in centro a Bologna per smaltire un po dei tortellini in brodo mangiati precedentemente.
Dopo aver camminato 10 minuti sotto i portici decisero di incamminarsi verso Piazza Maggiore, secondo mio zio la piazza più bella di Bologna.
Dopo aver fatto un bel giretto decisero di andare in una via piena di negozi e mercatini ambulanti, era pieno di luci che illuminavano i prodotti in vendita e profumi che passavano da una torta al cioccolato a una pizza appena sfornata.
Passarono anche davanti un mercatino ambulante che vendeva borse e si accorsero che un uomo stava discutendo con il venditore. Dopo 5 minuti l’uomo iniziò ad alzare la voce sempre di più attirando l’attenzione delle persone intorno.
L’uomo diceva:”ridammi i miei soldi, queste borse sono false! Tornatene nel tuo paese!” Il venditore aveva la pelle nera, quindi probabilmente l’uomo era solo un razzista che cercava di derubare il venditore inventando scuse. L’uomo estrasse una pistola dalla tasca dei pantaloni minacciando il venditore che se non gli avesse dato in dietro dei soldi gli avrebbe sparato. Non fece in tempo a finire di minacciarlo che subito arrivarono la polizia e i militari: probabilmente chiamati da una persona che stava guardando l’accaduto. i poliziotti arrestarono l’uomo armato e provarono che il venditore era legalmente in regola.
Sfortunatamente al giorno d’oggi esistono vari tipi di discriminazione e sono spesso presenti ovunque tu vada.

A cura di Eleonora Fini, allieva della classe III C della Scuola Secondaria di Primo Grado “Moruzzi” di Ceretolo, per il progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere: NarrAzione di Genere 2018”, finanziato dalla Regione Emilia Romagna