Discriminazione a tavola

Il giorno del mio compleanno i miei genitori mi hanno portato a mangiare fuori, là abbiamo incontrato i nonni che si sono fermati un po’ di giorni a casa nostra. All’inizio è andato tutto bene, eravamo andati in uno di quei ristoranti dove servono il cibo a buffet, ci siamo alzati un paio di volte perché il cibo era abbastanza buono.
Stavamo mangiando il secondo, quando i signori accanto a noi se ne sono andati e hanno fatto sedere altri uomini, dietro i camerieri però sono arrivati degli uomini di colore che si sono messi a dire che loro erano arrivati prima delle persone che si erano appena sedute, però i camerieri non li ascoltavano, dicendo di aspettare.
Alla fine, arrivati al dolce li hanno fatti sedere in un tavolo in disparte, vicino alla cucina dicendo che era così perché il cibo poteva arrivare prima ma in realtà volevano controllarli meglio.
Alla fine, al momento di pagare il conto, un uomo si è rivolto ai camerieri dicendogli che stavano discriminando quelle persone.

A cura di Gabriele Bendini, alunno della classe III C della Scuola Secondaria di Primo Grado “Moruzzi” di Ceretolo, per il progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere: NarrAzione di Genere 2018”, finanziato dalla Regione Emilia Romagna